Tuesday, December 15, 2009

Musica e Disegno


Gutter Ballet

Another slepless night
A concrete paradise
Sirens screaming in the heat
Neon cuts the eye
As the jester sighs

At the world beneath his feet

It's gutter ballet
Just a managerie
Still the orchestra plays
On a dark and lonely night
To a distant fading light

Balanced on their knives
Little parts of lives
Such a strange reality
Kill the unicorn
Just to have its horn
Soon he's just a fantasy

It's a gutter ballet
Just a managerie
Still the orchestra plays
On a dark and lonely night
To a distant fading light

The jester takes his bows
Slips into the crowd
As the actors fade away
Another death to mourn
Another child is born
Another chapter in the play

It's a gutter ballet
Just a managerie
Still the orchestra plays
On a dark and lonely night
To a distant fading light

Una canzone, uno stato d'animo, un ricordo, un bisogno.

Ascoltare musica disegnando per me è determinante. Non fondamentale, non sempre.
Ma , sapendo che una canzone può condizionarmi come il vento fa con il bambù, allora certe volte cerco di sfruttare questa spinta, di partire sull'entusiasmo di un onda generata dall'emotività.

Tutti ascoltiamo musica. Per i motivi più disparati , è ovvio.
Ascoltarla PER disegnare, e non solo mentre disegni , per riempire il silenzio che si crea con la testa giù sul foglio ( che spessissimo trovo insopportabile ) e sei solo, con l'insicurezza di non creare un cazzo di niente.

Bene, farlo con l'intenzione di avvalerti di un pedale da schiacciare, di una dose di nitro per partire in quarta o riuscire a raggiungere il traguardo, è una cosa a mio avviso rigenerante, nutriente per l'esercizio della creatività ma anche della buona salute della psiche.
Non si tratta di cercare la canzone adatta a quello che vuoi disegnare, almeno non solo. Si tratta di imbastire una colonna sonora in maniera registica, sia al disegno e la sua carica, ma anche a te che disegni. In quel momento ritratto da quelle note, sei dentro e fuori. Forse c'è un qualche bisogno di sentirsi protagonista di non so cosa, che viene appagato, però. Quello che si prova è una sensazione di completamento, di svolgere una funzione corretta, di usare la musica in un modo giusto. E' molto bello. Dà una dignità e una indipendenza ai tuoi disegni, anche se questi non sono venuti al meglio. Hanno la loro valenza, il loro motivo di esistere lo trovano.

Ecco, quando questo avviene, non sento più la necessità di cercare in maniera infantile l'approvazione altrui. In poche parole, mi rende più sicuro di me stesso, non solo come disegnatore , ma come persona. Me ne sbatto se alla fine quel che faccio è fumetto di genere, se non sbandiero il mio impegno politico o la mia infinità sensibilità, i miei personaggi, grazie alla spinta della musica, riescono a vivere, a farsi spazio in un mondo che alla fine è più vero di quello dei fumetti d'autore. Il fumetto d'intrattenimento è quello più vicino alla gente, per me... (non che con questo disdegni quello d'autore, anzi. E' che non mi ci vedo a farlo, forse perchè non mi considero all'altezza, forse perchè non lo sono davvero..) Jack Kirby era il primo dei proletari, altro che.




1 comment:

  1. .....sei vicino,sei moltgo vicino al settimo senso.. direbbero in un famoso cartone anni 80..
    ma siccome siamo nella realtà ti dico: sei molto vicino a riaquistare il sens of wonder...

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